Giustiniano Villa
Noi Romagnoli siamo famosi per l’ospitalità ed il buon vivere, il tutto accompagnato da una profonda ironia che permea il nostro quotidiano.
E non poteva essere diversamente nelle nostre poesie, le Zirudèle, una vera e propria forma d’arte che intreccia poesia, satira e critica sociale.
Questi componimenti poetici si distinguono per il loro stile unico che fonde l’umorismo con acute osservazioni sulla vita quotidiana, le ingiustizie sociali e le piccole grandi contraddizioni dell’esistenza umana.
Grande esponente delle Zirudele romagnole è Giustiniano Villa, poeta ciabattino di San Clemente che ha saputo unire la maestria artigiana con l’anima del poeta e critico sociale.
Vita e opere del Poeta Ciabattino
La famiglia, la professione di ciabattino, la morte della moglie. La vita di Giustiniano Villa è costellata di eventi significativi che influenzano la sua produzione poetica e la sua stessa esistenza.
Nasce nel 1842 in una famiglia che pone un grande valore sull’istruzione e la cultura.
Il padre, segretario comunale, e la madre, proveniente da una famiglia di possidenti terrieri, sono esempi viventi dell’importanza dell’apprendimento e della conoscenza in un’epoca in cui questi valori erano accessibili a pochi.
Infatti, più del 95% della popolazione del tempo è analfabeta, mentre la casa dei Villa è un ambiente ricco di stimoli intellettuali, terreno fertile in cui germoglia la passione di Giustiniano per la poesia e la scrittura ed al contempo una visione critica della società del tempo.
Fin dalla giovane età Giustiniano Villa si dedica alla professione di ciabattino, lavoro che si rivela una vera e propria finestra sul mondo.
Attraverso il suo mestiere ha l’opportunità di immergersi nella vita quotidiana delle persone, ascoltare storie, osservare costumi e cogliere le sfumature delle relazioni umane.
Queste esperienze, raccolte nei mercati e nelle fiere del Riminese e dei paesi limitrofi, diventano fonte inesauribile di ispirazione per le sue poesie.
Le sue zirudèle diventano così la voce di chi non ha voce, uno strumento per denunciare le ingiustizie sociali e dare voce alle speranze di una vita migliore.
Con uno stile semplice e diretto, il poeta descrive la vita quotidiana dei lavoratori della terra, le loro fatiche, le loro speranze e le loro sofferenze.
Il lavoro occupa un posto centrale nella sua poetica: ne celebra la dignità e la fatica, sottolineando l’importanza del sacrificio per il raggiungimento di una vita dignitosa.
Un tema ricorrente nelle zirudele è la denuncia del peso opprimente delle tasse, che gravano pesantemente sulle classi più povere.
Con ironia pungente, critica l’avidità dei potenti e la loro indifferenza verso le sofferenze del popolo.
Oltre a questi temi centrali, la poetica di Villa spazia su diversi altri aspetti della vita quotidiana.
Affronta con sensibilità il tema del commercio, descrivendo le fiere e i mercati come luoghi di incontro e di scambio non solo di merci, ma anche di culture e di storie.
Infine, non manca nelle zirudèle un accenno alla festa del 1° Maggio, simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori, a cui Villa dedica versi vibranti.
Nel 1885, la sua vita è segnata dalla tragica scomparsa della moglie Alessandra Lepri, avvenuta dopo vent’anni di matrimonio. La morte di Alessandra lascia un segno indelebile nel poeta.
Muore all’età di 77 anni, Il 23 aprile del 1919, a causa di un’emorragia interna, conseguenza di un incidente occorsogli alcuni giorni prima.
Un’eredità immortale, il Premio di Poesia Dialettale “Giustiniano Villa”
L’importanza dell’opera di Giustiniano Villa risiede non solo nel suo valore letterario ma anche nel suo contributo al dialogo sociale, offrendo uno spaccato autentico della vita dell’epoca.
Le sue poesie, arricchite da un profondo senso di empatia e da una critica sociale pungente, continuano a essere un prezioso testimone del passato, invitando alla riflessione sulle questioni di ieri e di oggi.
Nel 2024 ricorrono i 105 anni dalla scomparsa di Giustiniano Villa.
Le sue zirudèle sono ancora oggi un patrimonio prezioso per la cultura locale, capace di far rivivere un’epoca passata e di trasmettere intatti i valori di una terra ricca di tradizioni.
A San Clemente, suo paese natale, si tiene ogni anno il Premio di Poesia Dialettale “Giustiniano Villa”.
Il Comune stesso promuove e sostiene l’evento di cui è curatore Claudio Casadei, a testimonianza dell’eredità immortale e del suo ruolo di poeta del popolo.