Montescudo – Monte Colombo, due paesi malatestiani, due Comuni che si sono uniti per esprimere al meglio l’identità di questa parte della Valle del Conca. Un’identità particolare fatta di tanti piccoli borghi e castelli, legati uno all’altro ma ognuno con la sua storia, le sue testimonianze d’arte, i suoi racconti.
Oggi il territorio di Montescudo – Monte Colombo ti conquista con il suo paesaggio rurale. Il mare lo si scorge da ogni altura e sempre visibili sono le tre guglie della vicina Repubblica di San Marino.
Esperienze da non perdere
Esplorare i castelli del territorio, dal castello di Montescudo con le sue mura malatestiane a quello di Monte Colombo con le porte fortificate, dal borgo fortificato di Albereto con la sua impagabile vista sulla costa, al castello di San Savino con le quattro imponenti torri, per finire con i resti del castello di Croce che puoi leggere nell’area a nord, sotto la torre-“sota la tora”.
Scoprire il percorso delle acque, con le fontane e i lavatoi storici – “e lavadur” -: la Fontana di Taverna – “la funtèna“, vero e proprio punto di riferimento per le migliaia di cicloturisti della zona che si trova a pochi passi dal lavatoio con la grande vasca che prende l’acqua dal Rio Calamino, il Lavatoio di Monte Colombo “una fonte ubicata in località il Cece presente da tempo immemorabile”, la fonte nascosta di Monte Colombo – “la fonta” – raggiungibile a piedi o in mountain bike, la Fonte di San Savino – il “poz d’la Piva“ – il pozzo dell’antica Pieve di San Savino e “il bottaccio” di Santa Maria del Piano con il vecchio pozzo ancora attivo.
Immergerti nella natura del bosco di Albereto con la sua flora peculiare, dove puoi fare incontri ravvicinati con volpi, caprioli e tassi.
Leggere i segni della Seconda guerra mondiale sul territorio, dal Cancello del Colonnello di Montescudo graffiato, storto, piegato, abbozzato da più di 150 colpi tra schegge e proiettili, alla “Grota” Grotta dei Gaspari di Santa Maria del Piano, rifugio per i locali durante gli eventi bellici, fino alla Chiesa della Pace e Museo Storico della Linea Gotica Orientale a Trarivi dove sono custoditi reperti bellici rinvenuti nel territorio circostante, scenario di feroci battaglie tra nazisti ed eserciti alleati.
Rivivere la storia locale al Museo Etnografico di Valliano, tra antichi mestieri, usi e organizzazione della vita rurale, nei campi e nelle case.
Assaporare lentamente questo territorio a cavallo tra la Valconca e le Marche in bicicletta o a piedi lungo i numerosi sentieri che si addentrano in un paesaggio sorprendente con piccoli – grandi tesori nascosti non solo tra le mura dei due principali centri storici, ma in tutte le sue belle campagne.
Gli eventi principali
I Concerti al tramonto al Castello di Albereto
Il martedì sera estivo è dedicato all’ascolto della musica nella splendida cornice del borgo fortificato di Albereto, sorseggiando un aperitivo al tramonto.
Periodo: giugno – luglio
Sagra della Trippa e dello Strozzaprete a Montecolombo
Una sagra dal profumo paesano con i sapori della tradizione a farla da padrone. Due giorni di genuina ospitalità romagnola con musica e sapori deliziosi: strozzapreti, trippa romagnola, piadina con salsiccia, il tutto innaffiato da buon vino.
Periodo: luglio
Sagra della Patata e Fiera degli Gnocchi di Montescudo
La Sagra della Patata è l’appuntamento tradizionale interamente dedicato a questo prodotto e a tutti i metodi per cucinarlo, dai classici gnocchi, fino al sorprendente gelato.
Periodo: seconda domenica di agosto
Montescudo – Monte Colombo a tavola
La Patata di Montescudo dal colore rosso chiaro o giallo polpa bianca o giallastra è inserita nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali dell’Emilia Romagna. È ottima per la preparazione degli gnocchi, ma anche in umido, al forno e infine come ingrediente principale per un gustoso gelato.
La Pagnotta di San Martino è una pagnotta tipicamente autunnale: noci, pepe, uva bianca passita sono i suoi ingredienti principali.
L’Olio ottenuto da varietà Correggiolo, Frantoio e Leccino è un prodotto tipico della zona, come testimoniano le piante secolari tutt’ora esistenti sul territorio.