Valconca trail – camminando e pedalando per la Valle delle Vacanze
Tre modi di viaggiare nel territorio, dodici itinerari, per immergersi nel fascino della Valconca.
A piedi o in mountain bike, lungo antichi tracciati, oppure con la bici da turismo su strade poco trafficate, questa è la mappa per scoprire i paesaggi affascinanti della Valle delle Vacanze.
Proponiamo 18 itinerari ad anello che coinvolgono 11 comuni, partendo da San Giovanni in Marignano, la porta di accesso della Valconca, aperta sulle prime colline e sul mare di Cattolica.
Non è stato facile selezionare i percorsi perché molte sono le opzioni che il territorio offre, ma la Valle delle Vacanze sta già preparando nuove proposte.
I paesaggi della Valconca, in equilibrio tra uomo e natura
Quante cose raccontano i paesaggi della Valle delle Vacanze.
Agli elementi naturali come il mare i fiumi, le colline, i boschi si mescolano i manufatti dell’uomo, le sue attività agricole, i centri abitati, le infrastrutture turistiche e industriali, gli edifici religiosi e le tracce della storia.
Potremmo dividere il territorio in tre fasce:
- la prima costituita dalla Costa e dalla Pianura,
- a seguire la Bassa Collina,
- la terza l’Alta Collina.
La Costa e la Pianura
E’ la zona più densamente popolata, dove le attività turistiche hanno attirato importanti investimenti.
Lasciando le ampie spiagge di Cattolica, dopo pochi chilometri verso l’interno, l’anima agricola si impone, aggiornata secondo tecniche moderne.
Le aziende agricole sono di ampie dimensioni; la presenza di seminativi, di vigneti, di oliveti si alterna alle aree artigianali.
La storia racconta come le coltivazioni dell’ulivo, del vigneto e del cereali abbiano origine antichissime.
Sulla coltivazione dell’ulivo ci sono cronache in antiche pergamene, già intorno al 1200. Antica anche la coltivazione della vite fin da epoca romana. Una tradizione che si può apprezzare in molte aziende vitivinicole a conduzione famigliare tramandate da generazioni .
Il grano è un’altra coltivazione che ha radici nel passato, tanto che tra medioevo e rinascimento San Giovanni in Marignano era considerato il granaio dei Malatesta.
Il giallo del grano, le regolari geometrie dei vigneti, il verde degli oliveti con il l’azzurro del mare alle spalle, caratterizzano i panorami di questa parte della Valle della Conca.
Si può accedere alla Valle delle Vacanze anche seguendo il corso del Fiume Conca che dà il nome alla Valle.
Da Cattolica, arrivando a Porto Verde, si lascia il mare e si costeggia il fiume fino ad arrivare a Morciano di Romagna, centro da sempre vocato alle attività commerciali.
La Bassa Collina
Lasciati alle spalle Morciano di Romagna e San Giovanni in Marignano il paesaggio cambia. Comincia la fascia delle basse colline.
È un paesaggio adagiato su colline di natura argillosa; non ci sono forre o emergenze rocciose ma un elegante susseguirsi di poggi in gran parte coltivati.
Salendo a Montescudo, Montecolombo oppure a San Clemente, guardando verso il mare si può apprezzare questo paesaggio che presenta colori diversi in base alle stagioni e alle epoche di coltivazione dei campi.
La densità abitativa è meno alta rispetto alla costa e si possono ancora vedere costruzioni poderali circondate dalle coltivazioni.
A questa anima rurale se ne affianca un’altra che diventa protagonista del paesaggio, quella militare, di presidio del territorio con rocche, castelli e borghi fortificati, edificati nel medioevo e nel Rinascimento.
Per più di 140 anni qui si sono fronteggiati due potenti Signorie: i Malatesta di Rimini e i Montefeltro di Urbino.
Non c’era rilievo che non fosse fortificato e ancora oggi costruzioni medievali punteggiano il paesaggio: la Rocca di Montefiore, i borghi fortificati di Mondaino, Montegridolfo, Saludecio e tanti altri da scoprire passeggiando nella valle.
Un aspetto molto particolare che fa da cerniera tra la bassa e la media collina è la compresenza dell’ulivo, tipica coltivazione mediterranea, e il castagno, presente invece su fasce più montane.
L’Alta Collina
Risaliamo la Valle delle Vacanze fino al comune più alto, Sassofeltrio a 486 metri sul livello del mare. Il primo elemento che caratterizza l’alta collina sono i boschi.
Si tratta di boschi giovani che nel tempo hanno occupato terreni che dal dopoguerra sono stati abbandonati; cosi dagli impluvi e dalle superfici poco adatte alla meccanizzazione agricola si sono sviluppati dense coperture.
Si fa fatica a immaginare Monte Auro, che sovrasta Montefiore, o Monte Faggeto ora coperti di vegetazione una volta coltivati con vigne, frutteti e seminativi.
Troviamo boschi diversi a seconda della esposizione, alternati spesso a radure, elementi essenziali per la biodiversità della valle.
Nell’alta collina anche il carattere morfologico cambia, invece delle morbide colline viste precedentemente, qui si nota la presenza di zone calanchive prodotte dalla erosione delle acque superficiali non più regimate dalle attività agricole una volta presenti.
L’arenaria, roccia più dura, stratificata con la marna, dà luogo a pareti più ripide nel territorio di Gemmano, lungo il torrente Ventena.
Infine, di grande impatto, il potente complesso di roccia gessosa che origina la Riserva Naturale Orientata di Onferno; sito che è stato recentemente riconosciuto Patrimonio Universale Unesco.